
PASTORALE DELLA CREAZIONE
Uno dei problemi che sta maggiormente mettendo in crisi il creato, e l'uomo che lo abita, è la violenza con la quale viene sfruttato e reso, non solo inospittale, ma anche nemico. Della creazione si fa uno strumento di sfruttamento a vantaggio di pochi. Mentre della sua straordinaria ricchezza è privato l'uomo semplice che lo custodisce e lo cura. I cambiamenti climatici, il degrado dell'ambiente, la distuzione delle difese, non sono altro che alcuni tasselli che sembrano creare una inimicizia insanabile tra l'uomo e la creazione che gli è stata donata. Cambiamenti climatici repentini capaci di sconvolgere colture, risorse essenziali mettono a dura prova la condizione della persona. I più poveri, coloro che vengono disumanizzati per il tornaconto di qualcuno, l'eccesso di ricchezze di pochi, a svantaggio dell'insanabile povertà dei più, rappresentano continuamente una minaccia sempre più incombente. La creazione è a rischio. L'uomo rischia con essa. Ci sono poi due altri problemi che sembrano inutilmente denunciati per la sordità delle nazioni più ricche: la trasformazioneirreversibiledell'ambiente, l'irrefrenabile corsa agli armamenti. Partecipiamo con dolore alla sconfitta dell'uomo al quale Dio ha affidato la creazione perchè ne avesse vantaggio prendendosene instancabilmente cura. La Pastorale della Creazione ha tre scopi fondamentali: Educare al rispetto della Natura da parte di tutti, Amare la Natura come madre che ci protegge e ci cura, Apprendere il riconoscimento della mano di Dio , in tutte le meraviglie chi ci ha donato, per diventare riconoscenti e suoi collaboratori. Di tutto questo ci occuperemo riccorrendo ai sapienti documenti della Chiesa, alle dichiarazioni universali dei popoli, alla prontezza, necessaria, per non rimandare ulteriormente un problema che ormai incobe, in maniera fatale, sulla storia dell'umanità. Questa azione educativa riguarda singoli e comunità, grandi e piccoli, tutte le istituzioni eductive. Nessuno puòormai nascondersi, salvo che non voglia trovarsi distrutto dalla "vendetta inesorabile" della natura.